L’insostenibile intelligenza degli scacchi

Il 20 luglio si celebra il World Chess Day, la giornata mondiale degli scacchi.

Mosaico pavimentale, XI secolo

Sono circa 1500 anni che gli umani si cimentano in questo gioco, nato in India intorno al VI secolo e diffusosi rapidamente verso Occidente lungo le grandi rotte commerciali tra Europa e Asia.

Ebbe così successo che nel Medioevo era già uno dei passatempi preferiti dei signori, per poi affermarsi molto più capillarmente anche al di fuori delle corti nel corso del Rinascimento.

Sofonisba Anguissola, 1555

Nei secoli il gioco degli scacchi ha assunto diversi significati “sociali”; è stato visto come puro svago, come sport e persino come estensione di tensioni internazionali che manco Rocky 4 e “ti spiezzo in due”…

E fra tutti questi ruoli degli scacchi, possiamo annoverare anche quello di precoce banco di prova dell’intelligenza artificiale a confronto con l’intelligenza umana.

IL display di MacHack

Il primo software capace di giocare una partita correttamente, MacHack VI, venne sviluppato nel 1967 da Richard Greenblatt, un giovane hacker del MIT – Massachusetts Institute of Technology: al suo primo tentativo, MacHack VI riuscì in effetti a pareggiare con il suo avversario umano. Ma nei seguenti quattro match venne sconfitto.

Nel giro di vent’anni o poco più, però, l’AI fece decisamente grandi balzi in avanti, perfezionando programmi in grado di ingaggiare sfide all’ultimo pedone con i migliori scacchisti professionisti.

Il 10 febbraio 1996 divenne chiaro che il vento stava definitivamente cambiando quando il programma IBM DeepBlue strappò un match all’allora campione del mondo Garri Kasparov che, pur vincendo infine il torneo, dovette incassare due pareggi e una sconfitta su un totale di sei partite…

L’anno seguente, però, IBM Deep Blue trionfò nel medesimo torneo con due vittorie, una sconfitta e tre pareggi.

Scacco matto Garri. Game over umani.

1997: Garri Kasparov si ritira sconfitto.

Fonte: “La storia degli scacchi, un gioco millenario”. Storicang.it

Qesto articolo è stato pubblicato originariamente al link: https://www.linkedin.com/pulse/per-giocare-scacchi-ci-vuole-intelligenza-anche-camilla-perrucci 

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