Buona estate Piccola Donna, vola alto

Amore Mio, Piccola Donna in costruzione, sei davvero già così grande?
Ogni volta, a ogni svolta, mi sopraffà la commozione e mi pervade l’incredulità per il tempo trascorso, per i giorni passati, per la vita che in te verticalmente si accresce e in me per natura si appiattisce.

Gli anni del nido si erano consumati in fretta; quelli della materna, del resto solo un paio, mi sembrò fossero evaporati.
Oggi, invece, hai detto addio alla scuola primaria: hai bruciato anche le elementari!

Dove sono stata io tutto questo tempo?

Me lo domando perché la sensazione che provo mi lascia quasi senza fiato: ho l’impressione di essermi assentata, di non averti accompagnato… come se tu avessi fatto tutto questo – crescere – da sola.

È un sentimento struggente, te lo giuro amore mio.
Mi attraversa come un’onda frastornante che confonde nella sua risacca rimpianto e orgoglio, nostalgia e stupore.

Tu mi vedevi, bambina, in questi anni?
Mi percepivi come reale o sono stata per te il simulacro di mamma che in questo momento mi sento?

Io ti ho guardato intensamente questo pomeriggio: la mia bambina bella, alta, così stanca, anche stufa, eppure eccitata come gli altri bambini di quinta che si congedavano dalla loro infanzia nel cortile della vecchia scuola.

Ti ho guardato, ti ho fissato per imprimermi la tua immagine a fuoco negli occhi.

Ti ho fissato sperando che tu riuscissi a sentirmi.

Tu mi sfuggi dalle dita, ragazzina, come sabbia, come acqua.
Mentre io vorrei tanto saperti tenere in mano e certe volte vorrei pure tornare indietro: vorrei che tu fossi ancora dentro di me, per essere certa di fare tutto il possibile, per essere certa di tenerti al sicuro.
Per essere certa – e questo non è nobile – di esserti indispensabile.
Per fingerti la mia natura di madre scivolosa e irascibile.

Amore Mio, piccola donna, lo so che non posso trattenerti!
Non sapevo farlo nemmeno quando eri solo un pulcino; non sarebbe utile né tantomeno saggio farlo ora che stai per muoverti lungo una nuova rotta.

Ti auguro, anzi, di volare in alto sopra la mia testa: come le giovani rondini che la sera vedo danzare dal balcone di casa.
Ti auguro di essere un giorno in grado di volare lontano, lontanissimo da me, come fanno loro, le rondini, quando abbandonano il nostro cortile prima che le sorprenda il freddo.

Ti auguro di cambiare le prospettive al mondo, con voli imprevedibili e ascese velocissime, come dice Franco.

Mi auguro di riuscire a convincerti, nel frattempo, che per quanto lontano tu saprai migrare, sarà bello tornare da me ogni volta che sentirai che è di nuovo estate.
Buone vacanze Amore Mio.

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