Bridget Jones, mi piacevi di più zitella e tonda
Allora,
c’è il caso che questa sera sia sola a casa perché la giovane vatussa, il mio nanetto da appartamento e il gentil consorte siano temporaneamente fuori città per il ponte di Carnevale.
In un’altra finestra qui accanto, mentre sono su wordpress, sto seguendo con il solo occhio sinistro «Bridget Jones’s Baby», piratato su YouTube.
Memore dei due gradevoli episodi precedenti, avevo pensato che fosse una commediola adatta a una mamma sola a casa. Una sciocchezzuola divertente. Ma mi sto ricredendo.
Tanto per cominciare, la presunta decrepitezza di Bridget viene identificata con le 43 primavere, che io ormai ho belle-che-superate, e questo già di per sé mi fa frullare vorticosamente le vecchie ovaie che è un piacere. Vorticano, vorticano le ovaie per niente pronte a esser considerate mummificate; insomma, non uffficialmente.
In secondo luogo Daniel – Hugh Grant – era già morto nei primi 5 minuti. E anche questo è solo terribilmente triste (Grant non ha voluto prender parte al terzo episodio per decenza? Mi sa proprio di si).
Lui era il personaggio che alzava la mia autostima, in quanto patito delle culotte da matura signora (le mie preferite.. shhhh…)
In terzo luogo c’è ancora Colin Firth, che per me è un figo spaziale di grande consistenza… artistica.
Eccheperò, vedo, a questo punto fa a più o meno la figura del pistola.
E il nuovo macho approdato da Seattle a Londra che c’entra?
Cosa dovremmo farcene di un Dottor Stranamore ridimensionato e con una strana voce da doppiaggio di serie B che sostiene di aver messo a punto l’algoritmo perfetto per trovare il partner perfetto?
Per non parlare di lei, Bridget, santo cielo!
Che cavolo le è successo alla faccia?
Sarà anche magra e in forma, ma non ha più espressioni intelleggibili. Che cavolo: fare causa al chirurugo plastico no?
Apettate. Aspettate… Bridget ora rifiuta l’aminiocentesi per non rischiare di perdere il bambino: mi inchino a un sentimento che io stessa avevo provato…. forse a questo punto la pellicola decollerà?
Niente da fare, il film è in picchiata… un pancino è pregno ma il donatore è dubbio e si parla di algoritmi che rimpiazzino l’amore. Bleah.
Persino Emma Thomson/ginecologa non è divertente.
Naturalmente il Darcy-papà ideale dapprima si allontana dignitosamente dalla sleale competizione fra potenziali padri biologici. Poi si ripresenta impettito per sottoporsi alle analisi post natali e….
stacco
interno chiesa
… sì, è lui, il tanto amato Mr. Darcy lo sposo della primipara attempata monoespressiva.
Giusto in tempo per scoprire, poco prima dei titoli di coda, che Daniel il bello e bastardo non è morto per niente…
Ecco, questa rischia di essere la notizia più emozionante degli ultimi 60 minuti. Nonché l’ultima del film.
The End.
Meno male che non l’ho visto al cinema.
Hits: 1112