Dall’oratorio… al cinema
Dopo la falsa partenza di luglio, dal primo dicembre Italia 1 propone gli episodi inediti della sit-com “Don Luca c’è”, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.05. Accanto al protagonista Luca Laurenti, qui nei panni del Don più simpatico del piccolo schermo, c’è anche Valeria Graci, volto già noto agli appassionati di “Zelig”
Il pubblico televisivo ti conosce soprattutto per il tuo talento comico: da attrice brillante quale sei, quali sono gli spunti più interessanti che hai trovato nel tuo personaggio?
“Laura Mazzetti, l’integerrima catechista di ‘Don Luca c’è’, è un personaggio molto diverso da quelli che avevo interpretato in precedenza, per questo mi sono avvicinata a lei studiandola un po’ come si fa a scuola, cercando di capire che tipo di carattere fosse, che passato potesse avere, in che rapporti potesse essere con i suoi colleghi, con il Don e i ragazzi del quartiere. Il grosso del lavoro per dar vita a Laura l’ho fatto proprio sul set: abbiamo cominciato a girare in ritardo e non abbiamo fatto prove, quindi è stato tutto frutto del lavoro quotidiano con gli attori e con la nostra bravissima actor coach, Lella Lugli, che ci ha aiutato moltissimo. Insomma, alla fine, ho cercato di essere brillante ma non eccessivamente comica come ero stata in altre situazioni”.
Prima di girare “Don Luca c’è” avevi mai incontrato persone di questo tipo, moraliste e bacchettone, alle quali poterti ispirare?
“Senz’altro! Infatti, in parte ho preso spunto dalla catechista con cui avevo avuto a che fare da ragazzina, all’oratorio: era tremenda, odiosa! La tipica persona frustrata che ‘avrebbe voglia di…’, ma poi non fa mai niente. Ma il mio personaggio ha molte sfaccettature: non è solo la bacchettona che si priva di tutto. In fondo, anche lei ha dentro di sé un pizzico di erotismo, di sensualità che cerca a volte di far emergere, ma che alla fine contiene sempre in nome della Chiesa e del suo rapporto con i ragazzi, ai quali deve insegnare la religione”.
Quindi è un personaggio realistico, per quanto buffo?
“Sì, infatti il mio sforzo maggiore è stato proprio questo: cercare di essere sempre naturale, di non avere una recitazione forzata. Per lo stesso motivo, ho tentato di equilibrare sempre le due cose, in modo da essere divertente, sì, ma al tempo stesso comportandomi da vera attrice, senza essere per forza una ‘macchietta’. Del resto, in alcune situazioni Laura si prestava veramente poco alla risata… In generale, comunque, ho sempre cercato prima di tutto di avere un buon feeling con Luca Laurenti: non è stato difficile e la cosa ci ha aiutato moltissimo”.
In un primo tempo, il programma era stato programmato per la scorsa estate, ma subito cancellato. Cosa ne dici della nuova collocazione quotidiana in fascia preserale? Gli episodi inediti che vedremo dal primo dicembre avranno maggiore fortuna?
“Non voglio entrare troppo in merito alle decisioni della rete, non mi permetto di giudicare le esigenze del palinsesto… Ma una constatazione va fatta: se si vuol dare risalto a un prodotto nuovo, se si desidera che abbia una vera occasione per conquistare il pubblico, forse non bisognerebbe programmarlo in estate, quando la gente guarda meno la televisione! Penso sia stato un errore, perché così la sit-com non è stata tutelata; un vero peccato, soprattutto considerando il grosso lavoro fatto: quattro mesi e mezzo di lavoro quotidiano, con ritmi frenetici! Il fatto che la nuova programmazione sia in forma di striscia quotidiana è interessante: mi auguro che possa aiutare il prodotto, ma non so fare previsioni, le lascio a quelli che le fanno per mestiere…”.
Com’è nato il tuo sodalizio con Katia Follesa, con la quale formi l’irresistibile duo comico Katia & Valeria?
“Ci siamo incontrate grazie ad amici comuni nel 2001, quando facevo il ‘Rocky Horror Show’ a Milano: lei venne a vedere lo spettacolo e fu… ‘amore a prima vista’! Comunque avevo già fatto tanto teatro e qualcosina in tv: dal punto di vista del lavoro, infatti, sono stata davvero molto fortunata, cominciando prestissimo, a 17 anni, a fare proprio quello che desideravo”.
Cosa ha significato partecipare a “Zelig”?
“Io e Katia siamo state lanciate proprio da ‘Zelig’ e indubbiamente è stata una grande esperienza! Del resto è una trasmissione rodata da anni e che fa ottimi ascolti…”.
Ora che progetti hai?
“Intanto continuare a fare quello che faccio… sperando di riuscire a fare altre cosa da sola. Il mio sogno, però, è poter fare cinema. Se Sergio Castellitto cercasse un’attrice… per lui lavorerei anche gratis! A parte gli scherzi, mi piacerebbe moltissimo anche una piccola parte, per cominciare. Certo, sai come funziona sul grande schermo: molto spesso è una questione di ‘faccia’. Se va bene la tua per quel personaggio… ti prendono. Quindi, spero che a un certo punto serva anche la mia! Ci spero molto, perché adoro trasformarmi. Questo, fra l’altro, è il motivo per cui ho trovato stimolante il personaggio di Laura, diverso da me in tutto, anche fisicamente, perché è piuttosto trascurata… Ma se serve per il personaggio, imbruttirmi non mi spaventa per niente: potrei radermi i capelli, ingrassare…”.
Quindi aspiri anche a ruoli drammatici?
“Certo! Il cabaret, del resto, è arrivato per caso: ho studiato teatro classico e da piccola volevo fare l’attrice drammatica. Ho proprio voglia di fare cose nuove, diverse. Continuerei volentieri a far ridere collaborando con la Gialappa’s… Ma il richiamo del cinema è davvero forte: mi sarebbe piaciuto moltissimo, per esempio, essere nell’ultimo film di Ozpetek! Desidero ruoli in cui ci si metta veramente a nudo e si cambi per aderire al personaggio: trasformarmi mi piace, è tutta la mia vita”.
Lanciamo allora un appello?
“Lanciamolo, lanciamolo! Insomma, per trovare un fidanzato si sa che gli appelli non funzionano… Ma chissà che non mi vada meglio con i registi!”. ★
“Laura Mazzetti, l’integerrima catechista di ‘Don Luca c’è’, è un personaggio molto diverso da quelli che avevo interpretato in precedenza, per questo mi sono avvicinata a lei studiandola un po’ come si fa a scuola, cercando di capire che tipo di carattere fosse, che passato potesse avere, in che rapporti potesse essere con i suoi colleghi, con il Don e i ragazzi del quartiere. Il grosso del lavoro per dar vita a Laura l’ho fatto proprio sul set: abbiamo cominciato a girare in ritardo e non abbiamo fatto prove, quindi è stato tutto frutto del lavoro quotidiano con gli attori e con la nostra bravissima actor coach, Lella Lugli, che ci ha aiutato moltissimo. Insomma, alla fine, ho cercato di essere brillante ma non eccessivamente comica come ero stata in altre situazioni”.
Prima di girare “Don Luca c’è” avevi mai incontrato persone di questo tipo, moraliste e bacchettone, alle quali poterti ispirare?
“Senz’altro! Infatti, in parte ho preso spunto dalla catechista con cui avevo avuto a che fare da ragazzina, all’oratorio: era tremenda, odiosa! La tipica persona frustrata che ‘avrebbe voglia di…’, ma poi non fa mai niente. Ma il mio personaggio ha molte sfaccettature: non è solo la bacchettona che si priva di tutto. In fondo, anche lei ha dentro di sé un pizzico di erotismo, di sensualità che cerca a volte di far emergere, ma che alla fine contiene sempre in nome della Chiesa e del suo rapporto con i ragazzi, ai quali deve insegnare la religione”.
Quindi è un personaggio realistico, per quanto buffo?
“Sì, infatti il mio sforzo maggiore è stato proprio questo: cercare di essere sempre naturale, di non avere una recitazione forzata. Per lo stesso motivo, ho tentato di equilibrare sempre le due cose, in modo da essere divertente, sì, ma al tempo stesso comportandomi da vera attrice, senza essere per forza una ‘macchietta’. Del resto, in alcune situazioni Laura si prestava veramente poco alla risata… In generale, comunque, ho sempre cercato prima di tutto di avere un buon feeling con Luca Laurenti: non è stato difficile e la cosa ci ha aiutato moltissimo”.
In un primo tempo, il programma era stato programmato per la scorsa estate, ma subito cancellato. Cosa ne dici della nuova collocazione quotidiana in fascia preserale? Gli episodi inediti che vedremo dal primo dicembre avranno maggiore fortuna?
“Non voglio entrare troppo in merito alle decisioni della rete, non mi permetto di giudicare le esigenze del palinsesto… Ma una constatazione va fatta: se si vuol dare risalto a un prodotto nuovo, se si desidera che abbia una vera occasione per conquistare il pubblico, forse non bisognerebbe programmarlo in estate, quando la gente guarda meno la televisione! Penso sia stato un errore, perché così la sit-com non è stata tutelata; un vero peccato, soprattutto considerando il grosso lavoro fatto: quattro mesi e mezzo di lavoro quotidiano, con ritmi frenetici! Il fatto che la nuova programmazione sia in forma di striscia quotidiana è interessante: mi auguro che possa aiutare il prodotto, ma non so fare previsioni, le lascio a quelli che le fanno per mestiere…”.
Com’è nato il tuo sodalizio con Katia Follesa, con la quale formi l’irresistibile duo comico Katia & Valeria?
“Ci siamo incontrate grazie ad amici comuni nel 2001, quando facevo il ‘Rocky Horror Show’ a Milano: lei venne a vedere lo spettacolo e fu… ‘amore a prima vista’! Comunque avevo già fatto tanto teatro e qualcosina in tv: dal punto di vista del lavoro, infatti, sono stata davvero molto fortunata, cominciando prestissimo, a 17 anni, a fare proprio quello che desideravo”.
Cosa ha significato partecipare a “Zelig”?
“Io e Katia siamo state lanciate proprio da ‘Zelig’ e indubbiamente è stata una grande esperienza! Del resto è una trasmissione rodata da anni e che fa ottimi ascolti…”.
Ora che progetti hai?
“Intanto continuare a fare quello che faccio… sperando di riuscire a fare altre cosa da sola. Il mio sogno, però, è poter fare cinema. Se Sergio Castellitto cercasse un’attrice… per lui lavorerei anche gratis! A parte gli scherzi, mi piacerebbe moltissimo anche una piccola parte, per cominciare. Certo, sai come funziona sul grande schermo: molto spesso è una questione di ‘faccia’. Se va bene la tua per quel personaggio… ti prendono. Quindi, spero che a un certo punto serva anche la mia! Ci spero molto, perché adoro trasformarmi. Questo, fra l’altro, è il motivo per cui ho trovato stimolante il personaggio di Laura, diverso da me in tutto, anche fisicamente, perché è piuttosto trascurata… Ma se serve per il personaggio, imbruttirmi non mi spaventa per niente: potrei radermi i capelli, ingrassare…”.
Quindi aspiri anche a ruoli drammatici?
“Certo! Il cabaret, del resto, è arrivato per caso: ho studiato teatro classico e da piccola volevo fare l’attrice drammatica. Ho proprio voglia di fare cose nuove, diverse. Continuerei volentieri a far ridere collaborando con la Gialappa’s… Ma il richiamo del cinema è davvero forte: mi sarebbe piaciuto moltissimo, per esempio, essere nell’ultimo film di Ozpetek! Desidero ruoli in cui ci si metta veramente a nudo e si cambi per aderire al personaggio: trasformarmi mi piace, è tutta la mia vita”.
Lanciamo allora un appello?
“Lanciamolo, lanciamolo! Insomma, per trovare un fidanzato si sa che gli appelli non funzionano… Ma chissà che non mi vada meglio con i registi!”. ★