Grace Hopper, la regina del software

Nel 1969, la Association of Information Technology Professionals (Associazione americana dei professionisti dell’informatica), allora nota come Data Processing Management Association, assegnò il suo premio annuale “Man of the Year” – letteralmente “uomo dell’anno” – a Grace Murray Hopper, una donna.

Ora, al di là della disperante misoginia espressa dal titolo del riconoscimento (si dovette attendere un altro decennio prima che la DPMA si degnasse di cambiare il nome del premio in un più neutro “Distinguished Information Sciences Award”, affinché fosse consono a fregiare anche le signore che si distinguevano in campo informatico), nel corso della sua carriera Grace Hopper, matematica e pioniera dell’informatica, quel titolo se l’era ampiamente guadagnato. Così come i suo numerosi soprannomi, tutti estremamente chiari nel raccontare in poche parole i suoi fenomenali traguardi scientifici; fra gli altri, sono noti quelli di Amazing Grace, “fantastica, straordinaria Grace”, Computer Queen, “regina del computer”,  First Lady of Software, “primadonna del software”, Grandma COBOL, “nonna COBOL”…

 Grace Hopper come appariva nell’annuario del Vassar College nel 1928

Newyorkese di nascita, classe 1906, a ventidue anni Grace Murray Hopper si laurea in matematica e fisica al Vassar College, dove comincia a insegnare nel 1931, appena terminato il suo master in matematica a Yale. Tre anni dopo, porta a termine a Yale anche il dottorato in matematica e fisica.

Quando gli Stati Uniti entrano in guerra nel secondo conflitto mondiale, Grace decide di arruolarsi, ma le sue aspirazioni patriottiche vengono inizialmente deluse: è respinta perché troppo gracile e non più giovanissima (ha ormai 35 anni).

Hopper nel 1945 ad Harvard; crediti Harvard University Archives

Due anni dopo, congedatasi dal suo incarico di docente, a dispetto dell’età e dell’apparente debolezza (pesava poco più di 45 chili) si classifica prima al corso di addestramento per la Riserva Navale femminile degli Stati Uniti e nel 1944 viene assegnata, col grado di tenente, al Bureau of Ships Computation Project della Harvard University, dove lavora come programmatrice allo sviluppo dell’Harvard Mark I, uno dei primi computer elettromeccanici.

L’Harvard Mark I rappresentava in un certo senso la realizzazione della “macchina analitica” immaginata da Charles Babbage un secolo prima, di cui abbiamo già scritto in un articolo precedente. Funzionava tramite l’inserimento di schede perforate che contenevano istruzioni scritte in linguaggio macchina.

In quel periodo la Hopper e i suoi colleghi lavorano nel laboratorio di Harvard a calcoli top-secret essenziali per l’esercito. Al termine del conflitto, Hopper sceglie di restare a lavorare presso quello stesso laboratorio, che continua a ricevere ingenti finanziamenti della Marina, diventando un ricercatore in scienze ingegneristiche e fisica applicata e concentrandosi sullo sviluppo dei calcolatori Mark II e Mark III.

Lascia Harvard l’anno seguente, quando comprende di non avere speranze di conquistare una cattedra tutta sua e nel 1949 entra nella Eckert-Mauchly Computer Corporation di Philadelphia, azienda che fu di lì a poco acquisita dalla Remington Rand e che aveva sviluppato il primo computer elettronico, l’ENIAC.

Crediti VASSAR COLLEGE

Qui, Grace lavora come capo programmatore all’UNIVAC I (Universal Automatic Computer) e nel 1952 sviluppa con il suo team il primo “compilatore” per computer, per tradurre il codice matematico in codice binario leggibile dalla macchina. In seguito, la squadra guidata dalla Hopper sviluppa Flow-Matic, il primo linguaggio di programmazione con comandi simili alla lingua inglese. Questo, diversamente da precedenti linguaggi informatici come il FORTRAN, che si serviva di simboli matematici, usava parole “normali”.

Grace Hopper in quel momento si concentra molto sullo sviluppo di linguaggi più intuitivi, che sarebbero stati più facilmente comprensibili e utilizzabili anche dalle persone comuni e non solo dagli scienziati.

Nel corso degli anni ’50, comunque, diventa sempre più evidente a livello globale la necessità di mettere a punto un linguaggio standardizzato per scopi commerciali e proprio grazie a Grace, che ne promosse la messa a punto e l’adozione sia da parte del governo che degli utenti privati, si fece largo COBOL (abbreviazione di “Common Business-Oriented Language”), il primo linguaggio standardizzato per computer aziendali.

1981: una scheda perforata con linguaggio COBOL. Crediti Rainer Gerhards-Wikimedia Commons

Nel corso degli anni ’60, la Hopper si dà quindi un gran da fare per sviluppare compilatori per COBOL e il suo impegno è così efficace che nel decennio successivo COBOL diventa il linguaggio più usato al mondo. .

Ma attenzione: oltre a essere una brillante matematica e scienziata informatica, Grace Hopper resta per tutta la sua vita anche un’eccezionale divulgatrice, grande insegnante e comunicatrice formidabile.

Continua a frequentare attivamente il mondo accademico e a tenervi lezioni fino alla fine degli anni Settanta, mentre al di fuori delle università è promotrice e relatrice di innumerevoli conferenze e workshop finalizzati alla divulgazione della programmazione e all’ampliamento della community degli sviluppatori software.

Un suo talento è indubbiamente anche quello della scrittura. Un esempio su tutti: sotto la supervisione di Howard Aiken, padre di Harvard Mark I, scrive il primo manuale di programmazione del computer della storia, “A Manual of Operation for the Automatic Sequence Controlled Calculator”, edito nel 1946.

Hopper in alta uniforme della Marina degli Stati Uniti. Si congedò con il grado di Ammiraglio. Crediti US Navy

Persuasa delle infinite possibilità offerte dai computer, se istruiti con linguaggi più accessibili, nel 1980 dichiara: “credo che stiamo sottovalutando ciò che potremmo fare con i computer se ci provassimo davvero”.

Muore il 1° gennaio del 1992.

Nel 2016, riceve postuma la “Presidential Medal of Freedom”, la massima onorificenza civile degli Stati Uniti, in riconoscimento dei suoi straordinari contributi all’informatica.

P.S. Per essere del tutto coretti, dobbiamo precisare che l’idea originaria alla base di COBOL non fu di Grace Hopper, nonostante sia stata lei a contribuire maggiormente alla sua elaborazione e promozione, bensì di un’altra donna, Mary Hawes. Un’altra grande sacerdotessa dell’informatica…

Questo articolo è stato pubblicato inizialmente su https://www.linkedin.com/pulse/hai-presente-il-cobol-%25C3%25A8-figlio-della-first-lady-del-camilla-perrucci/?trackingId=DprEJqN1jesJd2LwMEE00Q%3D%3D

Fonti:

https://news.yale.edu/2017/02/10/grace-murray-hopper-1906-1992-legacy-innovation-and-service

https://interestingengineering.com/the-extraordinary-life-of-the-queen-of-code-a-grace-hopper-biography

https://www.agoravox.it/Grace-Murray-Hopper-La.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Grace_Murray_Hopper

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