“Coco avant Chanel” – Film – Telebolero 22/2009

UNA VITA DA ROMANZO

“La moda passa, lo stile resta” sosteneva la grande stilista francese Coco Chanel, che nel film “Coco avant Chanel”, nelle sale dal 29 maggio, ha il volto della deliziosa Audrey Tautou. E proprio come quello dei suoi intramontabili modelli, resta ancor oggi intatto anche il fascino della sua vita anticonformista

di Camilla Perrucci

Gabrielle Bonheur Chanel aveva dodici anni quando venne abbandonata dal padre in orfanotrofio insieme alla sorellina Adrienne. Le suore le insegnano l’arte del cucito, per la quale la ragazza dimostra di possedere un autentico talento, senza poter immaginare che proprio quell’abilità deciderà il destino di questa giovinetta. Qualche anno più tardi, lasciato il convitto, inizialmente Gabrielle sopravvive lavorando come sarta nel retro di una boutique e arrotondando di notte il suo magro stipendio come cantante di cabaret con il nome d’arte “Coco”. La sua vita prende, però, una direzione insospettata quando il ricco Étienne Balsan se ne invaghisce e la porta con sé nella sua lussuosa tenuta di campagna offrendole un’esistenza da mantenuta più che agiata, ma non meno umiliante. Anche questo capitolo, però, è destinato a concludersi presto: Gabrielle conosce l’unico vero amore della sua vita, Arthur “Boy” Capel – che le presterà il denaro necessario ad aprire a Parigi la sua prima boutique…

Quella che abbiamo appena riassunto è la trama di “Coco avant Chanel – L’amore prima del mito”, pellicola in uscita nelle sale il 29 maggio che la regista francese Anne Fontane ha dedicato alla giovinezza della mitica stilista francese Coco Chanel, filiforme creatura di modeste origini che per talento e anticonformismo nel corso del ‘900 divenne l’icona assoluta dell’eleganza femminile.

La storia la conosciamo bene: l’abbiamo ripercorsa recentemente anche con la miniserie di Rai Uno “Coco Chanel”, andata in onda lo scorso ottobre e ben interpretata da Barbara Bobulova e Shirley MacLaine. Ma non per questo è meno affascinante: dopotutto, quella di questa geniale creatrice di stile – femminista ante litteram che seppe liberare le donne da orpelli e corsetti di derivazione ottocentesca, ideando per loro una moda raffinata ma anche, finalmente, “comoda” – più che una vita sembra la trama di un romanzo e si presta, perciò, a più d’una trasposizione.

Senza nulla togliere alle interpreti della fiction tv, però, va detto che a rendere ancor più interessante questa versione dei primi anni di Madame Chanel contribuisce l’attrice scelta dalla regista per interpretare la protagonista, Audrey Tautou, che oltre ad avere un’innegabile somiglianza fisica con la giovane Coco è anche nata nell’Allier, la stessa regione centrale della Francia di cui era originaria la celebre stilista, e a detta di molti sembra nata apposta per restituirci il fascino e la personalità della “vera” Chanel. Del resto, Audrey per prima ha ammesso di sentirsi in qualche misura predestinata a questo ruolo: “il personaggio di Chanel mi girava intorno da anni” ha infatti raccontato. “Ho sempre saputo che un giorno ci saremmo incrociate”.

Dal canto suo, la regista non potrebbe essere più fiera della sua performance: “Audrey è stata bravissima” ha dichiarato con entusiasmo, precisando anche che non avrebbe mai potuto realizzare questo film senza di lei perché… “lei è Coco!”. Lo stesso deve aver pensato anche Karl Lagerfield, attuale direttore artistico del marchio Chanel, che oltre a mettersi a disposizione della produzione per supervisionare i costumi, ha concesso di girare delle scene sullo sfondo della leggendaria scalinata della Maison parigina e ha addirittura aperto le porte dello straordinario archivio della casa di moda. Non è un caso, dunque, che anche per l’ultima campagna del mitico Chanel n°5 – il più celebre profumo della storia, creato da Coco nel 1921 con l’aiuto del chimico Ernest Beaux – sia stata scelta proprio lei, Audrey, protagonista di un evocativo spot ambientato sull’Orient Express diretto da Jean-Pierre Jeunet, il regista che la trasformò in una diva di fama mondiale nel 2001 con “Il favoloso mondo di Amélie”.

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