Intervista a Vincenzo Venuto (“Missione Natura”) – Telebolero 22/2009

QUANTO MI PIACE L’AVVENTURA

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Se amate gli animali – ma anche l’avventura, il rischio e le grandi emozioni – non perdetevi su La7 la nuova edizione di “Missione Natura”: guidati da Vincenzo Venuto, che in questa intervista condivide con noi i suoi ricordi più belli, dal 7 giugno gireremo il mondo ‘a caccia’ di meraviglie

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di Camilla Perrucci

Domenica 7 giugno, alle 21.30, debutta su La7 la quarta edizione di “Missione Natura”, pronta a trascinarci nuovamente da un angolo all’altro del pianeta alla scoperta dei più affascinanti esemplari del mondo animale. A farci da guida in questo straordinario viaggio televisivo attraverso scenari incontaminati torna anche quest’anno il conduttore-etologo Vincenzo Venuto che nei viaggi compiuti per realizzare i servizi delle prossime 10 puntate non si è risparmiato pur di offrirci un prodotto non solo sempre altamente istruttivo ma anche, e soprattutto, più spettacolare ed emozionante che mai. Gli abbiamo chiesto qualche anticipazione.

Si dice che quest’anno il tuo programma abbia mutato completamente pelle: in cosa consiste questo cambiamento?

“Non è un cambiamento radicale: parliamo ancora di animali, perché questo è lo spirito di ‘Missione Natura’, e io sarò sempre in giro per il mondo per incontrare queste creature. Ma puntiamo molto di più sull’avventura e sull’azione. Inoltre, a differenza degli anni scorsi, abbiamo realizzato servizi anche su alcune popolazioni umane. Per esempio, ne abbiamo fatto uno bellissimo dedicato ai Pigmei. Per realizzarlo siamo stati con loro qualche giorno, condividendone la vita quotidiana: li abbiamo accompagnati anche a caccia”.

Per “Missione Natura” passi da un continente all’altro, visitando luoghi lontanissimi e spesso pressoché sconosciuti: che rapporto avevi con i viaggi prima di questo programma? E come hai affrontato questa nuova dose di avventura ed esperienze “adrenaliniche”?

“Bene o male, ho sempre viaggiato. Quando lavoravo in università mi occupavo della comunicazione acustica dei pappagalli africani, perciò trascorrevo molto tempo nella savana, da solo oppure con un collega scozzese. Perciò, i viaggi e soprattutto l’Africa hanno sempre fatto parte della mia vita. Forse ho cominciato a fare ‘Missione Natura’ proprio per questo: per continuare a mettermi in gioco. Per quanto riguarda l’avventura e l’adrenalina, quest’anno ce n’è stata una dose decisamente superiore e… non mi è dispiaciuto!”.

Ti è capitato di spaventarti durante la realizzazione di uno dei servizi?

“Sì mi è capitato, ma a raccontarlo fa un po’ ridere! Premetto che tutte le esperienze ‘pericolose’ che ho fatto finora, come l’immersione con gli squali dello scorso anno, avevano sempre un certo margine di sicurezza: non ho mai corso veri pericoli, anche se non dovevo mai abbassare la guardia. Quest’anno l’unica occasione in cui me la sono vista ‘brutta’ è stata un’immersione in un posto bellissimo a Sulawesi (un’isola della Repubblica Indonesiana, fra Borneo e isole Molucche, ndr): a un certo punto, per difendere il suo territorio in cui evidentemente avevo sconfinato, un grosso pesce balestra titano di circa 60 centimetri mi ha attaccato tentando di mordermi in faccia… la scena, ripesandoci, mi appare molto buffa, ma ti assicuro che aveva dei denti considerevoli!”.

Qual è fra quelle di questa nuova edizione l’avventura che ti è rimasta di più nel cuore?

“Credo sia stato proprio il Centrafica, perché ho vissuto una dimensione africana che non avevo mai sperimentato: una foresta tropicale così fitta e vergine da non potersela neanche immaginare! Prima avevo ‘vissuto’ soprattutto la savana, l’Africa più conosciuta, perciò quella nella foresta è stata un’esperienza incredibile e l’incontro con i gorilla di pianura, che abbiamo potuto osservare da pochi metri di distanza, è stato speciale. Nello stesso territorio ho incontrato i Pigmei, ed è stata anche quella un’esperienza molto forte e coinvolgente”.

Prima di dedicarti alla televisione hai lavorato a lungo in ambito universitario. Ti manca mai quella vita?

“No, per niente! L’unica cosa di cui sento la mancanza è il rapporto con gli studenti, perché quella vita universitaria precaria e senza prospettiva, che ti costringe a fare duemila lavori extra per poterti mantenere, non mi manca affatto. Mi diverte invece molto quello che faccio adesso, perchè comunque si tratta di divulgazione e a me piace molto raccontare la vita e i comportamenti degli animali. Farlo in televisione, poi, è uno stimolo enorme e se ci metti anche il viaggio e l’avventura…”.

Nell’edizione di quest’anno rivedremo Austin Stevens, il celebre ‘signore dei serpenti’ che avevamo già seguito in ‘Missione Natura’ nel 2007: sarà molto presente?

“Sì, lo vedrete spesso. Ogni puntata dura 100 minuti, la metà dei quali sono realizzati da noi, mentre i restanti 50 minuti sono occupati da un documentario. Nel 2008 Austin non c’era perché non aveva ancora completato i suoi filmati, ma quest’anno lo vedremo in azione in otto puntate su dieci. Lui ‘funziona’ sempre, perché piace molto alla gente, ma la cosa più interessante è che questa volta lo vedrete mettersi in gioco anche con altri animali, non solo con i serpenti”.

Che tipo è ‘dal vivo’?

“È una persona molto seria, che sa bene quello che vuole. È presente, disponibile, molto alla mano e anche se è famoso in tutto il mondo non si è montato la testa. Vive in un paesino nel deserto in Namibia (nell’Africa del Sud, ndr)”.

Quando facevi il ricercatore ti sei occupato a lungo della comunicazione dei pappagalli. Oggi quali sono le specie che ti affascinano di più?

“Sono talmente appassionato di animali che qualunque esperienza, con qualunque specie, mi coinvolge profondamente. Tuttavia, negli ultimi anni ho scoperto maggiormente la parte marina del mondo animale, che forse prima avevo lasciato un po’ perdere… Per esempio, una delle emozioni più grandi di quest’anno me l’ha procurata l’incontro con la balena grigia in Messico: è stata una cosa da piangere, perché è venuta sotto la barca e si è fatta abbracciare e baciare… da non credere!”.

C’è una signora Venuto che ti aspetta a casa in preda all’ansia durante le tue trasferte?

“C’è, in effetti. E ci sono anche il suo lavoro, una casa da gestire e due bambini a cui pensare… Non c’è dubbio che i miei viaggi, per i quali sto via anche un mese di seguito, complichino la situazione: per lei non è semplice”.

Ne vale la pena?

“Dal mio punto di vista sì, ma forse lei non ne è così sicura…”.

Immagino, però, che siano tutti orgogliosi di vederti in tv, soprattutto i bambini: guardate insieme la trasmissione?

“Sì, certo. Ti dirò di più: i miei figli hanno 12 e 5 anni. Il più piccolo è molto appassionato e anche se qualche servizio è un po’ noioso si dimostra ugualmente entusiasta. Gabriele, invece, il più grande, è più critico e… ci azzecca sempre! In effetti, riesco a capire se una puntata funzionerà oppure no in termini di ascolti dal fatto che lui la guardi fino alla fine oppure se ne vada di là a guardare qualcos’altro”.

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