Intervista a Luca Ward – Telebolero 37/2009

Con la bacchetta magica…

Straordinario doppiatore e interprete di talento, in questa intervista Luca Ward ci racconta la sua prima esperienza in una commedia – il film tv “Un amore di strega”, in onda su Canale 5 il 22 gennaio – e ci svela commoventi particolari della sua amicizia con Eduardo Palomo, cui prestò la voce in “Cuore selvaggio”

“Dopo una lunga serie di parti molto più ‘pesanti’, mi sono trovato per la prima volta a confrontarmi con un ruolo leggero, molto brillante”.
Così ha esordito Luca Ward, uno dei quattro protagonisti del film tv “Un amore di strega”, in onda su Canale 5 in prima serata il prossimo 22 gennaio, raccontandoci di quanto si fosse divertito a impersonare l’eccentrico Vlad, un mago che, ci ha spiegato, “era stato sposato con una strega, Emma, interpretata da Anna Galiena, dalla quale aveva avuto una figlia, Carlotta, che ha il volto di Alessia Marcuzzi. La coppia si era divisa anni prima, ma quando viene a sapere che la moglie ha tolto alla figlia i poteri da strega, Vlad si arrabbia moltissimo e decide di tornare dal mondo della magia a cavallo della sua Harley-Davidson per cercare di mettersi in contatto con la ragazza. Con grande disappunto, scoprirà che Carlotta è molto timida e ha qualche problema a realizzarsi e a confrontarsi con gli altri, fatto che lo renderà ancor più certo della necessità di restituirle i suoi poteri da strega: così avrà inizio una divertentissima “guerra” fra moglie e marito, fatta di esilaranti scherzi fra maghi…”.
Sembra che tu ti sia proprio divertito a girare una commedia! Ripeteresti l’esperienza?
“Mi è piaciuto molto e lo rifarei, certo. Fra l’altro, costruire un personaggio brillante è meno impegnativo, mentre fare i ‘cattivi’ è difficile, faticoso. E poi, come doppiatore di commedie ne ho fatte tante, senza contare che nella vita di tutti i giorni io stesso sono un po’ buffone e mi piace esserlo! Solo che fino a ora, un po’ per il mio aspetto, un po’ perché comunque non è facile trovare attori che sappiano reggere bene i ruoli negativi senza farne delle macchiette, sono sempre stato molto richiesto per ruoli più ‘duri’. A me, però, sarebbe sempre piaciuto fare parti brillanti. In questo caso, credo sia stato fondamentale il fatto che l’idea e la produzione del film fossero di un’attrice, Edwige Fenech (che da qualche anno si occupa di produzione televisiva e cinematografica con la sua società Immagine e Cinema, ndr), perché solo lei ha saputo vedere questa mia potenzialità. Ci conosciamo da tempo e due anni fa abbiamo lavorato molto bene insieme in Marocco per ‘La stella dei Re’. Era la storia dei Re Magi e io interpretavo Baldassarre, il guerriero… A lei piaceva molto la mia doppia veste: di giorno, sul set, facevo la ‘iena’; la sera, dopo il lavoro, ero una gran ‘casinaro’, divertente e simpatico. Deve esserle venuta lì l’idea di affidarmi il ruolo di Vlad!”.
Qualche giorno fa ti abbiamo visto in un cameo in un altro film tv, “Il segreto del lago”, una storia di fantasmi. Ora ti vedremo fare magie… Ma qual è il tuo reale rapporto con il paranormale? Sei scettico o possibilista?
“Non sono scettico per natura: tutto mi incuriosisce. In passato, da ragazzo, insieme ad amici che si interessavano di esoterismo anche io mi sono dilettato di questi temi. Poi, crescendo, ho lasciato perdere, ma ancora oggi non ho pregiudizi nei confronti di quel tipo di fenomeni”.
Se avessi la bacchetta magica, cosa ti piacerebbe fare?
“Magari l’avessi! Per cominciare, la userei per rendere l’acqua potabile in Honduras. Qualche giorno fa, infatti, sono entrato in contatto con una Onlus che si occupa di bambini proprio in quella regione dell’America centrale e ho scoperto che a centinaia muoiono per infezioni causate dall’acqua! Terribile…”.
Tu reciti fin da bambino. Alessia Marcuzzi, invece, pur vantando ormai un discreto carnet di interpretazioni, è prima di tutto una conduttrice tv. Com’è stato lavorare con lei?
“Fermo restando che il nostro mestiere si impara, lei ha una gran dote: nonostante il suo successo e la sua enorme visibilità, infatti, è una donna molto semplice. Ho lavorato con moltissime ‘star’, ma lei mi ha colpito particolarmente per la sua genuinità: si mantiene alla portata di tutti; sul set, per esempio, era sempre carina e disponibile anche con i tecnici, con i quali addirittura giocava a carte fuori dal camper nelle pause della lavorazione! Non fa la diva e parla molto di sé, del figlio, dei suoi amori… La sua umiltà le permette di ascoltare gli altri e di imparare. Per esempio, me la ricordo in ‘Tequila & Bonetti’ (serie tv andata in onda su Italia 1 nel 2001, ndr), una produzione che fu criticata per vari motivi… Beh, ti garantisco che  in questo film, in cui si è confrontata con un cast di ottimi attori professionisti, io l’ho trovata non solo migliorata ma anche molto convincente. Con lei mi sono trovato bene”.
Hai doppiato alcune delle star più sexy di Hollywood. La tua voce è davvero evocativa… Te ne servi mai per conquistare la simpatia delle persone?
“A dire la verità, no. Nella vita parlo romano, tanto che quando giro per negozi capita che mi chiedano: ‘ma è davvero lei che doppia quell’attore? Ma se parla romanesco!’. Io allora rispondo: ‘signori, io so’ de Ostia, non è che posso parla’ sempre italiano, mi stanco!”. La cosa bella, da quando sono tornato a fare tv, teatro e cinema, è proprio che non sono più ‘solo’ una voce…”.
Dove ti senti più a tuo agio, davanti alla cinepresa o in studio di doppiaggio?
“Questo dipende dal gruppo di lavoro. Quando ci si trova fra professionisti si sta bene ovunque! I problemi nascono solo quando c’è qualcuno fuori posto: in quel caso, possono nascere dissapori e sicuramente senti molto di più la fatica”.
Nel 1993 hai prestato la voce anche a Eduardo Palomo in “Cuore selvaggio” e so che lo hai incontrato, puoi condividere con noi il tuo ricordo di questo artista?
“Eduardo è stato uno dei pochi attori che ho conosciuto che ho sentito subito come un fratello. Ricordo che quando entrai in studio – dovevamo fare delle foto insieme e non c’eravamo ancora mai visti – lui mi guardò, venne verso di me e mi disse: ‘tu sei Luca? Come sei alto! Quando facciamo le foto tu ti metti seduto e io resto in piedi!’. Insomma, fu molto simpatico e cercò subito di rompere il ghiaccio in modo molto carino. Quell’anno siamo stati molto bene insieme da Patrizia Rosssetti, che all’epoca si occupava di queste produzioni a ‘Buon pomeriggio’ ed era veramente fantastica: una gran signora che sapeva gestire certe cose in modo straordinario. In seguito, io ed Eduardo siamo rimasti in contatto per anni: ho seguito il suo matrimonio, la nascita dei suoi figli. Poi, pensa, ci siamo un po ‘perduti’ – ma per poco, meno di un anno – perché avevamo entrambi cambiato numero di telefono. Stavamo cercando di rimetterci in contatto quando venni a sapere che era mancato. L’ho saputo quasi subito, il giorno dopo, e rimasi malissimo. Mi è dispiaciuto davvero tanto e non solo perché non aveva neanche 42 anni, ma anche perché era un bravissimo attore – veniva dal teatro ed era anche un musicista – e perché era una persona molto, molto buona. Non se ne parla mai, ma lui in Messico faceva tantissima beneficenza, non hai idea di quanto ci tenesse! Più di una volta ha trascinato anche me in importanti operazioni benefiche. Era ‘fissato’ e spessissimo ci siamo soffermati a parlare di queste cose: aveva a cuore soprattutto i bambini e ricordo che ci eravamo confrontati anche sul tema terribile della pedofilia. Era davvero una grande persona: io ho perso un amico e tutti hanno perso un grande attore. Pensa che avevamo anche deciso di fare una telenovela insieme! Purtroppo, l’avevamo rinviata perché avevamo entrambi troppo impegni. Ci eravamo detti: ‘la facciamo l’anno prossimo!’. Sarebbe stato una sorta di sceneggiato in 15 puntate, avrebbe parlato di pirati… Insomma, era un bellissimo progetto. Purtroppo, non ne abbiamo avuto il tempo”.
Se desiderava lavorare con te, Eduardo doveva avere molto apprezzato il tuo doppiaggio di Juan del Diablo…
“In effetti, ne era stato entusiasta. Soprattutto, gli era piaciuto molto il fatto che avessimo inserito poesie di Pablo Neruda, di Jacques Prevert… Era stata un’idea di Rossella Izzo, che era il direttore del doppiaggio. Eduardo l’aveva molto apprezzata, rimpiangeva addirittura che nessuno ci avesse pensato nella versione originale messicana!”.  ★

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