Intervista a Raffaella Rea, coprotagonista di “Pane e libertà” (Miniserie Rai Uno) – Telebolero 11/2009

FINALMENTE UNA STORIA VERA

Parla Raffaella Rea, protagonista con Francesco Favino di “Pane e libertà”, la miniserie in costume in onda domenica e lunedì su Rai Uno dedicata alla vita e alle lotte del sindacalista di inizio Novecento Giuseppe Di Vittorio

“Questo personaggio per me è stato molto importante, perché mi ha dato la possibilità di interpretare una donna realmente vissuta, una figura storicamente ben collocata, concreta e reale, e questo per un attore può fare la differenza. Fra l’altro, ho avuto l’opportunità di incontrarne la figlia, Baldina, e questo non ha fatto che confermare l’idea che mi ero fatta di lei”.

Così ha esordito Raffaella Rea, giovane attrice napoletana che il 15 e il 16 marzo vedremo su Rai Uno, accanto a Pierfrancesco Favino, nel ruolo di Carolina, la coraggiosa moglie del sindacalista pugliese Giuseppe Di Vittorio cui è dedicato l’appassionante miniserie di Alberto Negrin “Pane e libertà”.

“Naturalmente, la figura del protagonista, Giuseppe Di Vittorio, è molto più documentata di quella di sua moglie” ha aggiunto Raffaella. “Dopotutto era lui la parte esposta della coppia: è stato un politico, del quale conserviamo anche i discorsi, perciò abbiamo molto su di lui. Ma sono sempre stata persuasa che tutte le compagne di uomini del genere abbiano un’impronta comune, perché in situazioni come quelle vissute da Di Vittorio un uomo ha l’esigenza di avere accanto una persona di un certo tipo, che lo spalleggi, che sappia supportarlo. Una donna speciale, insomma. Ed è così che ho immaginato la mia Carolina”.

Nel ruolo del protagonista c’è l’attore italiano del momento, Pierfrancesco Favino: cosa ci racconti di lui?

“Favino è uno di quei personaggi che ti rovinano la vita, perché una volta che hai lavorato con lui… Beh, cominci a notare la differenza con altri attori! Non ha solo ‘talento’: è particolare e quando gli sei accanto ti rendi conto che c’è qualcosa in lui che va ‘oltre’…”.

Conoscevi la storia di Peppino Di Vittorio?

“No, non la conoscevo e quando mi fu proposta la sceneggiatura non ti nascondo che me ne vergognai. Anche se non sono pugliese, ma napoletana, scoprire di avere una così grave lacuna circa un uomo del sud tanto importante per il nostro Paese mi è dispiaciuto moltissimo. Purtroppo, a scuola non se ne parla e anche se dovrebbero conoscerla tutti, per lo più le persone ne ignorano la storia”.

Quella di “Pane e libertà” è una storia vera, drammatica e in costume, che si snoda dall’inizio del ‘900 al secondo dopoguerra. Quali ambientazioni ti piacerebbero per i tuoi ruoli futuri?

“Ce ne sono molte! Mi è capitato già diverse volte di girare in costume, in film e fiction d’epoca, ma le storie riguardavano tutte più o meno lo stesso periodo: per esempio, con “Il commissario De Luca” eravamo nel ’40, “Grasso di tigre” parlava dei partigiani… Quello che mi ‘manca’ – e ammetto che si tratta di un desiderio un po’ infantile, quasi il sogno di una bambina – è indossare un costume ‘vero’, di un’epoca più lontana, come il Settecento. Ecco, indossare abiti settecenteschi mi piacerebbe davvero, per un fattore estetico; del resto, il gusto del travestimento e la curiosità di vedersi in determinati abiti o ruoli fanno parte del nostro mestiere. Se poi tutto questo si abbinasse alla storia di una grande eroina, di una donna che ha lottato per qualcosa – che potrebbe essere un amore come anche un ideale -, sarebbe perfetto”.

Qualcosa alla “Elisa di Rivombrosa”?

“Perché no? Con la storia giusta, e soprattutto una buona sceneggiatura, in grado di mantenere la qualità anche nei tempi della lunga serialità televisiva, sarebbe molto bello. Ma avrei anche tanta voglia di cimentarmi più spesso nella commedia, come mi è capitato di recente in un episodio de ‘L’ispettore Coliandro’ che andrà in onda l’autunno prossimo. Tendono a considerarmi un’attrice drammatica, ma io vorrei provare un po’ di tutto, senza farmi etichettare. Il problema è che in Italia nel nostro campo si ragiona troppo per stereotipi”.

In questo momento sei in vacanza o sei già di nuovo al lavoro?

“Per il momento, oltre a quello di seguire man mano le uscite di ‘Pane e libertà’, del film per il cinema ‘Tris di donne e abiti nuziali’, con Sergio Castellitto, che verrà distribuito entro l’anno, e ‘Medicina generale 2’, che andrà su Rai Uno la prossima stagione, mi riposo un po’; come si dice in questi casi, ‘sto aspettando delle risposte’, ma sono tutti progetti che partiranno dopo l’estate”.    ★

Hits: 334

Lascia un commento